Una voce di protesta sulla condizione delle donne, perennemente relegate in casa, si leva sulla scena euripidea. Medea, straniera a Corinto, abbandonata dal marito, denuncia le difficoltà, enormi per una donna, nella scelta dello sposo, nonché i rischi della vita matrimoniale: l'incognita del marito (buono o cattivo), l'impossibilità di separarsene, l'assenza di qualsiasi occasione di svago, al di fuori della routine quotidiana.
Dal 431 a.C., data della rappresentazione, ad oggi: ancora la lotta per la parità di genere, contro i pregiudizi e gli stereotipi.
INCROCI CLASSICI: L'ATTUALITÀ NEL RACCONTO DEGLI ANTICHI
Lettura: "Medea: in nome delle donne!"
(EURIPIDE, Medea, vv. 230-251)
Негізгі бет QUELLO CHE LE DONNE DICONO (EURIPIDE, Medea)
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