STAGIONE 9
DIFFICOLTA': IMPEGNATIVO: il percorso procede alternando tratti in falsopiano a pochi tratti ripidi - in corrispondenza del tratto tra la Baita Venano di Mezzo e la Baita Venano di Sopra - inoltre nel settore appena prima del rifugio è presente un tratto su cascata oltre ad alcuni tratti attrezzati che richiedono attenzione tuttavia la vera e se vogliamo unica difficoltà di questo percorso è la lunghezza: ben 24 KM tra andata e ritorno che si faranno sentire sopratutto al rientro verso Ronco.
DISLIVELLO di salita: 1288 metri circa
LIVELLO DI DIFFICOLTA' CAI: EE (Escursionista Esperto)
PERIODO CONSIGLIATO: mesi estivi.
LUNGHEZZA: 4h 35 minuti a Passo di Lumaca per arrivare al Rifugio Tagliaferri da Ronco; poco meno di 4 ore per il rientro.
PANORAMA: il panorama dal rifugio è ampio e suggestivo, ma anche solo arrivare al rifugio è appagante.
ACCESSO: per arrivare a Schilpario (fraz. Ronco) in Val di Scalve, impostate nel navigatore "24020 Ronco BG" e lasciate l'automobile nel grande parcheggio della località dove inizia il sentiero per il rifugio, oppure proseguite per 100 metri in discesa e posteggiate nel parcheggio subito successivo.
NOTA: SPCA: settore da percorrere con attenzione, nel video difficoltà indicata dal colore.
DESCRIZIONE: Dal parcheggio di Ronco (1075m) proseguiamo verso il cartello indicatore posto al termine del posteggio dove troviamo l'inizio del sentiero 413 CAI per il rifugio Tagliaferri; volendo possiamo uscire dal parcheggio e continuare per 10 metri sulla strada girando a destra subito sopra il parcheggio, dove troviamo i cartelli indicatori che segnano l'inizio della mulattiera per il tagliaferri; i due tracciati si uniscono pochi metri dopo. Continuiamo in facile salita su mulattiera e poi in piano, ci immergiamo nel fitto bosco, continuando per una ventina di minuti dove, in corrispondenza della deviazione (a destra) per le cascate del Vò, si comincia a salire a sinistra risalendo la Valle del Vò; continuiamo per tornanti a volte ripidini e, dopo circa un'ora, usciamo dal bosco dove l'ambiente si apre; risaliamo a sinistra del torrente su un tratto un po' aereo e poi lo guadiamo più in alto, continuando in salita abbastanza ripida fino ad un intaglio di roccia dove arriviamo ad un altro pianoro; proseguiamo in falsopiano attraversando un ponticello e arriviamo in facile salita alla Baita Venano di Mezzo (1679m) dove giriamo a destra e con un ampio tornante arriviamo ad un intaglio nella roccia attrezzato con parapetto molto facile da superare (SPCA 1, vedi video per maggiori dettagli); subito dopo le pendenze aumentano nettamente e, risalendo e poi attraversando un canalino roccioso, raggiungiamo anche la Baita Venano di Sopra (1864m); continuiamo in falsopiano e cominciamo poco dopo la risalita della "Costiera del Sòlega" che, tramite un'infinita serie di tornanti ci porta a superare i Laghetti del Tornello (2202m); durante la risalita della costiera, arriveremo ad un punto in cui a vista si stacca un sentiero che in ripidissima salita punta verso il rifugio: ignoriamo questa traccia e seguiamo sempre le indicazioni per il comodo sentiero 413, in questo modo eviteremo qualsiasi tipo di sorpresa, anche se ci troveremo a dover superare un tratto in cui è ancora presente la neve e che ci costringerà a scendere verso un ruscello per poi risalirlo senza difficoltà (SPCA 2). Superati i laghetti il sentiero spiana e prosegue praticamente in piano verso il rifugio; continuiamo senza problemi fino all'ultimo chilometro, dove sono concentrate le maggiori difficoltà del tracciato: inizialmente dovremo guadare una cascatella che si getta letteralmente sul sentiero - esposto in questo tratto - (SPCA 3) e che a nostro avviso è l'unico tratto un po' pericoloso dell'escursione, subito dopo arriveremo ad un intaglio dove dovremo scendere per alcuni metri aiutati dalle catene, guadare un ruscello e risalire sempre con l'ausilio delle catene (SPCA 4) , superato anche questo tratto ci troveremo a guadare un altro torrente attrezzato con catene, molto più semplice del precedente (SPCA 5); arriviamo poi ad un tratto lievemente esposto attrezzato con catene (SPCA 6) che superiamo senza troppi problemi e pochi metri dopo arriviamo ad un cartello che indica il rifugio a 10 minuti; superiamo ora l'ultimo tratto attrezzato con catene (SPCA 7) che ci aiuta nella risalita di un brevissimo tratto su roccette e poi continuiamo per pochi metri su sentiero lievemente esposto fino ad arrivare ad un intaglio di roccia (2345m) dove in discesa, raggiungiamo il Rifugio Tagliaferri (2328m). Il rientro avviene dallo stesso percorso d'andata.
NOTA: per quel che riguarda il settore da percorrere con attenzione numero 3, abbiamo notato che la difficoltà dipende molto dalla portata d'acqua della cascata: durante il tragitto d'andata la portata d'acqua della cascata era molto maggiore rispetto a quella vista durante il rientro nel pomeriggio.
CREDITS:
Music by: Bensound
License code: OT1JR7PBLVSWZSGI
Негізгі бет (R80) Rifugio Nani Tagliaferri (2328m) da Ronco di Schilpario (BG)
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