Non si conosce con esattezza la data di costruzione del castello ma è probabile che una sua edificazione sia avvenuta intorno all'850 da parte dei Longobardi a difesa del ducato di Benevento, contro le invasioni dei Bizantini. Con l'occupazione normanna, a partire dal 1076, venne restauro e ampliato; tra il 1150 e il 1160 venne citato per la prima volta in documento scritto, nel Catalogus baronum[3], con il nome di Castellum Sancti Felicis, quando il proprietario risultava essere Ruggiero de Castelvetere, vassallo di Elia Gesualdo[3]. Si ipotizza che nel 1236 il figlio di Federico II, Enrico, venne imprigionato nelle segrete: leggenda vuole che la moglie, Margherita d'Austria, nelle notti di plenilunio si aggiri tra le rovine alla ricerca del suo sposo.
Successivamente perse la funzione difensiva per essere adibito a uso abitativo: fu di proprietà dei d'Aquino, dei Saraceno dal 1440, sotto i quali venne devastato da un terremoto nel 1456, dei Caracciolo, dei Reale, che nel 1603 ne curarono il restauro[3], in particolare il barone Francesco Reale, e infine dei Capobianco, fino al 1806. Per un periodo di tempo venne utilizzato come officina di un fabbro per poi essere abbandonato.
(wikipedia)
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