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Barcellona, 26 maggio 1999.
Si sta per concludere una delle finali più belle della storia della Coppa dei Camponi: il Manchester United della class of '92 guidato da Sir Alex Ferguson ribalta il risultato nei 3 minuti finali e si aggiudica la competizione conquistando il tanto atteso treble che aspettava da anni. Oltre alla grande qualità, in campo sono stati determinanti la fame ed il temperamento che hanno spinto i Red Devils a non mollare mai. Quella grinta scorre nelle vene di ogni giocatore, ma fa capo ad un solo uomo: colui che ha saputo irradiarla a tutta la squadra da vero leader, per farla venir fuori nel momento del bisogno, proprio quando lui non ci sarà, perché la ferocia che solo lui ha lo ha portato ad un'altra delle tante squalifiche accumulate in carriera, che lo hanno fatto passare alla storia come uno dei calciatori più grintosi di sempre.
Questa è la storia di Roy Maurice Keane.
Roy nasce a Mayfield, un sobborgo della città di Cork, in Irlanda, il 10 agosto 1971. Fin da piccolo è appassionato dallo sport, visto che molti dei suoi parenti erano riusciti a sopravvivere per anni nelle giovanili di alcuni club di terza e quarta divisione irlandese. Inizialmente però, anche se guarda il calcio con grande interesse, e specialmente il Tottenham di Glenn Hoddle, Roy si dà alla boxe, vincendo i suoi primi 4 incontri da novellino. Questo, come rivelato qualche decennio dopo da Mick Clegg, preparatore atletico dello United di Ferguson, sarà il punto di partenza per i suoi feroci e brucianti allenamenti che andranno ad influire in modo importante sulla sua forma fisica e sulla sua forza psicologica: "Roy tendeva a farmi incazzare finché non lo zittivo. Era lui ad istigarmi, gli piaceva stimolare l'aggressività di chiunque fosse intorno a lui, e questo lo rafforzava sempre di più. Ha trasformato le tecniche della boxe amatoriale in tecniche di allenamento per il calcio: si allenava in stile boxe per i riflessi, la velocità, l'equilibrio e la potenza".
Dopo i prematuri anni nel pugilato, Roy, al punto che viene eletto Miglior Giocatore dell'Anno Under 11 al Rockmount, la scuola calcio che frequentava da quando aveva 9 anni, decide che quella sarà la sua strada: nel 1989, all'età di 18 anni passa ai Cobh Ramblers, dove saprà farsi largo rapidamente tra le file della prima squadra, visto che nella nuova First Division picchiare duro era all'ordine del giorno. Chiunque lo abbia visto giocare ha capito che aveva un temperamento superiore agli altri: infatti durante uno dei tanti weekend dove era chiamato a giocare sia il sabato con la formazione Under 23 che la domenica, coglie l'attenzione di un osservatore del Nottingham Forest mentre è in campo al Fairview Park di Dublino. Dopo un solo provino, il mister della prima squadra non ha dubbi: lo vuole con sé. E se ti vuole con sé un allenatore leggendario come Brian Clough, che in quella città ha fatto la storia, vuol dire che rispetto agli altri hai qualcosa in più.
L'inizio a Nottingham è difficile per Roy, che a 19 anni spesso sente nostalgia di casa (sì, anche un duro come Roy Keane ha avuto momenti di tale sensibilità). Brian Clough, che non è uno rinomato per la propria premura, lo asseconda, perché lo sa, se tratta con durezza un ragazzo che ha un carattere roccioso come il suo, lo perderà in poco meno di una stagione. Dandogli tutte le libertà del caso lo farà arrivare ad una condizione fisica e psicologica tale da imporsi a neanche 20 anni come titolare fisso in Premier League, arrivando a giocare nel 1991 la Finale di FA Cup contro i suoi idoli: gli Spurs, e nel '92 quella di League Cup contro lo United. Nonostante le sue grandi prestazioni che attirano gli occhi dei grandi club, il Nottingham sta per retrocedere, e Roy non può retrocedere. Il 1993 è la svolta: arriva lo United di Ferguson, che è rimasto colpito sin dal primo scontro con Roy al Nottingham, che non si è fatto alcun problema ad alzare di peso l'arcigno capitano dei Red Devils Bryan Robson, lasciando a Sir Alex il suo controverso biglietto da visita.
Le prime due stagioni segnano il passaggio di consegne a centrocampo tra l'ormai 36enne Robson e il giovane Keane, che sgomitando tra le fila dello United, dimostra di avere tutte le carte in regola per essere uno di loro: nel 1994 è parte integrante della rosa che vince il Double: Premier League ed FA Cup. Dalla stagione successiva però inizia la vera era del Keane che tutti conosciamo: nel Replay della semifinale di FA Cup, Gareth Southgate entra duro sull'irlandese, che accusa il dolore ma senza perdere l'equilibrio. Keane appena vede Southgate ai suoi piedi non può fare a meno di calpestargli il petto.
Негізгі бет Спорт ROY KEANE | La storia del giocatore più grintoso di sempre
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