Quale orribile spettacolo abbia offerto il mondo politico nello scatenarsi in una grottesca gara di pietistica solidarietà nei confronti dell’attore Salvo Randone, che stava terminando la sua carriera e la sua vita in gravi difficoltà di sostentamento, lo abbiamo ben visto: deputati che rivolgevano interrogazioni, senatori che promuovevano collette, ministri che invocavano soccorsi. Si sono fatte indagini sui problemi connessi allo svolgimento dell’attività teatrale in Italia, si è dissertato di retribuzioni previdenziali stigmatizzando come il fare teatro non assicuri rendite, tutti a dire come fosse assurdo che un artista di quella grandezza non solo fosse caduto in uno stato di abbandono, ma avesse dovuto farne pubblica esibizione. Si levano voci di offerte pubbliche, sino alla concessione di un risibile assegno vitalizio sulla base della legge Bacchelli. Claudio Capitini narra la sua storica intervista al più grande attore italiano.
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