Se da noi qui sulla Terra l’evento clou dell’attuale ciclo solare è stata la tempesta geomagnetica dell’11 maggio scorso, con spettacolari aurore boreali visibili anche alle nostre latitudini, su Marte l’attività più intensa s’è registrata nove giorni più tardi, il 20 maggio, quando un brillamento solare di classe X12 ha investito il pianeta di particelle cariche, il cui passaggio ha lasciato un segno anche nei detector della fotocamera a bordo del rover della Nasa Curiosity, come potete vedere dall’effetto neve di queste immagini.
Qui invece una sequenza di aurore in ultravioletto registrate dall’alto, fra il 14 e il 20 maggio, dal satellite della Nasa Maven, in orbita attorno a Marte dal 2014. Fra i suoi compiti, monitorare lo space weather marziano. E il 2024 si sta confermando un anno straordinario, da questo punto di vista. I brillamenti solari avvengono infatti con maggior frequenza e hanno intensità più elevate in corrispondenza del picco del ciclo solare, e proprio in questo periodo ci stiamo avvicinando ai livelli massimi del ciclo attuale.
A tenere sott’occhio gli effetti della radiazione solare su Marte - effetti come quelli dovuti ai brillamenti, alle particelle ad alta energia e ai campi magnetici - ci sono dunque all’alto Maven e, superficie del pianeta, come dicevamo, il rover Curiosity, dotato di un rivelatore di radiazioni chiamato RAD in grado d’intercettare le particelle ad alta energia che, attraversando la rarefatta atmosfera marziana, riescono a giungere fino al suolo.
Lavorando in tandem, Maven e Curiosity consentono di acquisire informazioni cruciali sugli effetti del meteo spaziale in vista delle future missioni sul Pianeta rosso, sia quelle robotiche sia quelle con esseri umani, per le quali sarà indispensabile predisporre misure di previsione e protezione, per esempio riparandosi all’interno di cunicoli, visto che un evento come quello del 20 maggio scorso inonderebbe gli astronauti presenti su Marte con una quantità di radiazioni significativa, pari a quella di trenta radiografie al torace.
Servizio di Marco Malaspina
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