UMBERTO BERTINI e CORO - Povero Selassiè!; di Simonetti - Maggi; 1936; Columbia DQ 1759, parte I (lato A) e II (lato B).
N.B. Per una migliore comprensione del testo, è bene ricordare (seguendo le citazioni dello stesso testo): 1. Eden: si riferisce ad Anthony Eden, sostituto del Ministro degli Esteri durante le trattative che precedettero l'occupazione dell'Abissinia da parte dell'Italia (1935); 2. Hailè Selassiè, dapprima Negus Neghesti e poi Imperatore d'Etiopia all'epoca e successivamente al citato conflitto; fu anche soprannominato il Leone d'Etiopia; 3. il Monumento dei Quattro Mori, il più importante di Livorno, che è costituito dalla statua in marmo di Ferdinando I de' Medici e da un gruppo bronzeo, detto appunto dei Quattro mori; 4. è fatto cenno alla dipintura della croce rossa sui tetti di edifici civili, al fine di evitare i bombardamenti che, nel conflitto etiopico, furono numerosi e praticamente indisturbati, data l'inconsistenza dell'aviazione nemica.
TESTO DELLA CANZONE E BIOGRAFIA DELL'INTERPRETE
TESTO:
Ailè! Povero Selassiè!
Con le dum-dum combatte il barbaro abissino,
ma salderemo presto pur questo conticino!
Ailè! Povero Selassiè!
Dagli Svedesi amici, focosi per natura,
fu presto appresa un'arte ch'è poi la fregatura!
Ailè! Povero Selassiè!
Accendi una candela ad Eden protettore,
sul tuo tucul, Neghesti, ci si pianta il Tricolore!
Ailè! Povero Selassiè!
Vogliam condurti a Roma rinchiuso in un gabbione
per farti far sul serio dell'Africa il leone!
Ailè! Povero Selassiè!
Non piangere, mia cara, stringendomi sul petto,
con la pelle del Negus ne farò uno scendiletto!
Ailè! Povero Selassiè!
Per fare l'avanzata ci son dei muli lesti,
ma un giorno torneremo in groppa del Neghesti!
Ailè! Povero Selassiè!
Al porto di Livorno una fontana vale,
ma certo avrà più pregio coi mori al naturale!
Ailè! Povero Selassiè!
In Abissinia è d'uso fuggir ogni persona,
così c'ogni guerrier è campion di maratona!
Ailè! Povero Selassiè!
Ci negan la benzina e di benzol l'essenza,
perché occorre al Negus e a smacchiare la coscienza!
Ailè! Povero Selassiè!
Per conservar la pelle e per salvare il tetto
con croci rosse il Negus s'è dipinto pure il letto!
Ailè! Povero Selassiè!
La terra d'Abissinia ci da le frutta sane,
ma al Negus e seguaci lasciamo le banane!
Ailè! Povero Selassiè!
Per essere fuggito un ras fu frustato,
oggi ogni ras che trema si vede già impiccato!
Ailè! Povero Selassiè!
BIOGRAFIA (da Wikipedia):
Umberto Bertini (Roma, 10 ottobre 1900 -- Roma, 6 giugno 1987) è stato un paroliere e compositore italiano.
È entrato nella storia della musica leggera come autore dei testi di evergreen come Un'ora sola ti vorrei, Chella llà, Tutte le mamme. Occasionalmente è stato anche cantante, incidendo alcuni 78 giri negli anni '30. Iniziò sin da giovanissimo a comporre musiche e testi (spesso in dialetto romanesco) di canzoni, presentate con successo alla Festa di san Giovanni; nel 1935 ottiene un contratto editoriale dalle Edizioni musicali Melodi e si trasferisce a Milano. Dopo alcuni buoni successi, l'exploit avviene nel 1938 con il testo di Un'ora sola ti vorrei: su musica di Paola Marchetti, questa canzone viene incisa per la prima volta da Nuccia Natali (come lato B di È arrivato l'ambasciatore), ottiene un grande successo nel 1939 nella versione di Fedora Mingarelli, e viene poi nel corso degli anni reincisa da moltissimi altri artisti. Nel dopoguerra partecipa al primo Festival di Sanremo con Oro di Napoli, cantata dal Duo Fasano, ed al Festival di Sanremo 1953 con Innamorami, cantata da Gino Latilla e Teddy Reno; vince poi questa manifestazione nel 1954 con Tutte le mamme, cantata da Giorgio Consolini e Gino Latilla, ed anni dopo Franco Battiato citerà due versi di Bertini tratti da questa canzone nel suo brano Bandiera bianca (i figli crescono e le mamme imbiancano). L'anno successivo scrive una canzone che diventa, in breve, un classico della musica napoletana: Chella llà, su musica di Vincenzo Di Paola e Sandro Taccani, viene lanciata da Marino Marini in tutto il mondo, e viene ripresa da moltissimi altri cantanti (tra cui ricordiamo Aurelio Fierro, Roberto Murolo, Teddy Reno, che la inserì nella colonna sonora del film Totò, Peppino e... la malafemmina, Renato Carosone, Claudio Villa e Renzo Arbore. Torna al Festival di Sanremo 1957 con Cancello tra le rose, cantata da Claudio Villa e Giorgio Consolini, e con Per una volta ancora, presentata da Carla Boni e Nunzio Gallo, con cui ha l'occasione di collaborare con il maestro Giovanni D'Anzi.
Bertini continuò ancora l'attività per qualche anno, per poi ritirarsi a vita privata verso la metà degli anni '60.
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