Vallone Porto, uno scrigno prezioso da salvare dal cemento. Ecco cosa si vuole distruggere. Nel video le immagini del Vallone Porto di Positano, scrigno prezioso che custodisce un ecosistema unico al mondo.
Evitiamo che il cemento lo divori.
Il 19 luglio nel Vallone Porto di Positano è stata organizzata unescursione nellambito della campagna di sensibilizzazione che Wwf della Penisola sorrentina, associazioni ambientaliste, e cittadini, stampa locale e nazionale, stanno portando avanti da circa due anni per evitare che questoasi naturalistica di grande pregio venga distrutta.
Alcune delle felci che si vedono nel video appartengono alla rara Pteris vittata, specie preistorica che riesce a sopravvivere solo dove il microclima lo consente, perciò diventata rarissima. Nel Vallone hanno trovato il loro habitat naturale anche la Pinguicola hirtiflora, una minuscola pianta carnivora, rare specie di chirotteri (pipistrelli) e anfibi, fra i quali la famosa Salamandrina terdigitata, o dagli occhiali, la Rana italica e il Bufo bufo. Insomma un vero canyon selvaggio con tanto di vegetazione lussureggiante e splendide cascate.
Tutto questo rischia di essere devastato da briglie di cemento che si vorrebbero costruire invocando una messa in sicurezza supportata da dati inesatti e, come è stato ampiamente dimostrato, spesso addirittura falsi. Se esiste un problema idrogeologico è stato causato dallincuria e dal vandalismo delluomo e non dal luogo. Ed è proprio dove luomo ha creato il problema che si deve intervenire, non certo nel Vallone con un intervento che rischierebbe di creare dal nulla un dissesto che la natura non ha mi generato.
La fragilità dellecosistema non consente nessuna alterazione. E un luogo che, per la sua bellezza fuori dal comune, suscita rispetto al punto che anche calpestare il terreno può sembrare sacrilego. Se fosse violato con interventi invasivi e devastanti, questo patrimonio unico andrebbe perso e con esso si perderebbe una parte di noi tutti.
La terra non appartiene all'uomo, e' l'uomo che appartiene alla terra e tutte le cose sono collegate come il sangue di una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra, quindi non e' stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli ne e' soltanto un filo. Qualunque cosa faccia alla tela la fa a se". (Capo indiano Sioux Caprido Zoppo)
by Eleonora Gitto
Негізгі бет Vallone Porto, un prezioso ecosistema da salvare
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