Un agente patogeno poco conosciuto della famiglia degli arbovirus, il virus Oropouche, sta destando preoccupazione tra scienziati ed esperti di sanità pubblica in Sud America. In Brasile, i casi segnalati nel 2024 hanno raggiunto i 5.530, contro gli 836 dell'anno precedente, e aumenti significativi si registrano anche in Bolivia, Colombia e Perù. Tradizionalmente presente nella regione amazzonica, il virus sta ora colpendo persone lontane dalla foresta pluviale. A maggio, Cuba ha riportato i suoi primi casi e, pochi giorni fa, è stato registrato il primo caso europeo in Veneto, da una persona di ritorno da un viaggio ai Caraibi.
L'ondata di contagi suscita timori che il virus, trasmesso principalmente da minuscole mosche pungenti, possa essere il prossimo protagonista di una grande epidemia in America Latina, un continente che ha già affrontato gravi epidemie di Zika e Chikungunya nell'ultimo decennio e che sta combattendo una delle peggiori epidemie di dengue di sempre. La febbre di Oropouche è per lo più lieve, con sintomi come mal di testa, dolori muscolari, nausea ed eruzioni cutanee. Tuttavia, il virus può anche causare infiammazione cerebrale e problemi neurologici, inclusi vertigini e letargia, sovraccaricando i sistemi sanitari del continente.
Il ceppo responsabile dell'attuale epidemia è frutto di una mutazione genetica avvenuta circa dieci anni fa, ma il virus Oropouche è stato identificato per la prima volta nel 1955 nel villaggio di Oropouche a Trinidad e Tobago. Successivamente, è stato isolato nel sangue di un bradipo malato durante la costruzione dell'autostrada Belém-Brasília. Da allora, la maggior parte delle circa 30 epidemie che hanno colpito l'America Latina si sono verificate nel bacino amazzonico, dove il virus circola tra primati, bradipi e uccelli. Nelle aree urbane, la trasmissione avviene tramite la puntura della minuscola mosca Culicoides paraensis e di tre tipi di zanzare.
Gli scienziati vedono un chiaro legame tra la diffusione del virus e la deforestazione, che spinge gli ospiti animali del virus a spostarsi, costringendo le mosche a nutrirsi di esseri umani anziché di animali. Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo importante: temperature più elevate accelerano la maturazione delle mosche, mentre maggiori precipitazioni e inondazioni creano più acqua stagnante, favorendo la riproduzione degli insetti. In risposta, il Brasile sta intensificando la sorveglianza, anche se il primo caso europeo è guarito senza apparenti conseguenze.
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(00:00) - Introduzione al virus Oropouche
(00:41) - Aumento dei casi in Sud America e primo caso europeo
(01:11) - Sintomi e impatti sulla salute pubblica
(01:43) - Storia e origine del virus Oropouche
(02:12) - Modalità di trasmissione del virus
(02:45) - Impatto della deforestazione e cambiamento climatico
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