Questo film del 1957 e' un tipico prodotto del melodramma musicale napoletano, genere popolare degli anni Cinquanta, che spesso seguiva o era parallelo alla 'sceneggiata' e alle sue rappresentazioni in teatro ("Guaglione" infatti fu preceduto dalla famosa canzone omonima e dalla sua messa in scena nel 1956). Il film di Simonelli, comunque, si distingue per essere un tardivo successo e persino una parziale nuova rivisitazione del filone napoletano, qui allestito con un discreto budget produttivo, diverse scene girate in 'locations' partenopee facilmente riconoscibili dal pubblico, e con validi attori e comprimari (Dorian Gray, Titina De Filippo, Claudio Villa, Tina Pica, Virgilio Riento, il giovane Mario Girotti, futuro Terence Hill).Al soggetto e alla sceneggiatura collaboro' la stessa Titina De Filippo. Da notare, infine, che il ruolo e la presenza di Dorian Gray in questo film e' praticamente lo stesso di quello offerto un anno prima nel celebre "Totò, Peppino e la... malafemmina" di C. Mastrocinque, altro successo ai botteghini di un cinema semplice e popolare, costruito su facili e consolidati assiomi morali.
La copia di questo film e' davvero in ottimo stato grazie al recupero fatto da Mediaset recentemente. La registrazione del file pubblicato e' personale e puo' esser ritirata in ogni momento in caso di sfruttamento commerciale degli aventi diritto.
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"Il destino del film canoro napoletano è quello di un declino piuttosto lento, dovuto alla sopravvivenza parziale del suo pubblico, tanto che sopravvive di qualche anno al mélo vero e proprio. Già da un certo momento la sceneggiata cinematografica deve ibridarsi, con attori in lingua, la sottolineatura turistica del paesaggio napoletano, la canzone frivola alla Aurelio Fierro, l’intreccio col primo giovanilismo alla «po veri ma belli»26. Con "Guaglione" (1957) di Giorgio C. Simonelli ha luogo l’effimera «nazionalizzazione» del filone: il grande successo della pellicola (quinto miglior incasso italiano della stagione) costituisce un piccolo caso, ma in realtà si tratta di un ibrido, con un piede nel cinema dei «poveri ma belli» e qualche avvisaglia di un nuovo giovanilismo che sfocerà nel «musicarello». Ne segue il breve colpo di coda del genere, con "Maruzzella" prodotto da Misiano, "Lazzarella" (che invece è Titanus), "Cerasella" (anch’esso Titanus, e diretto da Matarazzo): in tal modo il mercato nazionale si accorgerà del filone quando questo è già esaurito. Tutte le case napoletane storiche dopo il 1955-56 chiudono o cercano di cambiare rotta (muovendosi nei cosiddetti generi di profon dità, come lo spionistico o lo spaghetti western, nel quale sono attivi Misiano e Amoroso)." [da "Cosi' piangevano: il cinema melo' nell'Italia degli anni Cinquanta", di Emiliano Monreale, Donzelli Editore, 2011, p.116]
Негізгі бет Guaglione (1957) di C. Simonelli, con D. Gray, T. De Filippo, M. Girotti, C. Villa, T.Pica, G.Rubini
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