I Romani avevano a disposizione diverse varietà di insalate, di cui troviamo traccia nelle fonti:
🥬Nasturtium, indicata da Columella nel suo De Re Rustica come vermifugo, ma presente anche nell’opera di Plinio;
🥬 Sisymbrium, che veniva venduto a mazzetti come testimoniato dall’Editto di Diocleziano;
🥬Herbae Rusticae, erbe spontanee protagoniste del III libro del De Re Coquinaria di Apicio;
🥬 Ruchetta, considerata da Plinio un potente afrodisiaco;
🥬 Lactuca Sativa, conosciuta da Dioscoride e Marziale.
Inizialmente la lattuga veniva servita in chiusura del pasto, come digestivo e conciliatore del sonno. Solo in un tempo successivo venne interpretata come antipasto, poiché pareva stimolasse l’appetito.
Ma il vero fautore della fortuna della lattuga fu Antonio Musa, medico dell’imperatore Augusto, noto per averlo guarito proprio grazie a questa insalata. Egli, come molti medici del suo tempo, si dedicava alla farmacopea, cioè allo studio delle proprietà curative delle piante.
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Негізгі бет Polta di Lattuga di Apicio - ArcheoCucina Antica Roma
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