Indro Montanelli ha scritto moltissimo e alcuni dei suoi libri pubblicati negli anni del fascismo oggi sono volumi fantasma. Scopriamo con Andrea Kerbaker perché.
È nota l'esperienza di Montanelli come volontario in Africa al comando di un battaglione di Ascari, a seguito della quale nascono molti libri dichiaratamente schierati a favore del fascismo. Ma in pochi conoscono una delle sue primissime pubblicazioni, "Primo tempo", un racconto di formazione che nella prefazione recita così: «L'adesione incondizionata di tutta la nostra gioventù a Mussolini non è ossessione - come spesso si pensa oltralpe e oltreoceano - se bene la figura di Mussolini sia di tale grandezza da giustificare anche l'ossessione; ma è coscienza chiara della Rivoluzione che in Lui s'identifica».
Nessuna sorpresa quindi se il racconto non è stato più ristampato e comunque non ebbe molta fortuna neppure tra i contemporanei: Vasco Pratolini disse che con questo testo Montanelli mirava soltanto alla fama della "mezza cultura intellettualoide e menefreghista".
Il secondo libro fantasma di Montanelli è "Ambesà" ("leone"), una continuazione del racconto della guerra, stampato da Treves ma divenuto talmente introvabile che neppure lo stesso Montanelli ne possedeva una copia! Nel 2000 infatti un lettore della "Stanza di Montanelli" sul Corriere chiede dove può trovarlo e il giornalista risponde: «Da nessuna parte, temo. Non ne ho più copia nemmeno io, sciocco e dissennato scialacquatore anche di me stesso». Qualche giorno dopo però Stefania Jahier, direttrice della Biblioteca Sormani, lo smentisce: «Abbia e diffonda più fiducia nelle biblioteche e nei bibliotecari! "Ambesà" di Indro Montanelli si trova qui [...]»
Dopo questo episodio il Comune di Milano decide di farne una ristampa in 200 copie: il libro diventa quindi un po' meno fantasma, ma pur sempre raro e una delle poche copie uscite la trovate alla Kasa dei Libri!
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